Descrizione
Il biscottino di Novara nasce nei conventi cittadini nella metà del 1500 come regalo nella settimana dopo pasqua dal clero novarese per quello romano. Gli ingredienti erano semplici, quelli che la campagna novarese poteva offrire a quei tempi, farina di frumento uova e miele per dolcificarli che poi verrà sostituito dallo zucchero nella metà del 500 con i primi arrivi dalle americhe.
La particolarità di questo dolce sta anche nella cottura, il lungo viaggio tra Novara e Roma necessitava un metodo di conservazione che permettesse a questo dolce dono di arrivare fragrante fino alle stanze Vaticane. A quei tempi la salagione e l’affumicatura erano i conservanti più utilizzati ma con i dolci non si sposavano particolarmente bene, allora le monache inventarono questa duplice cottura, prima su tavolette in legno(sostituite oggi da carta)e una volta cotti e staccati dalle tavolette venivano posti su delle griglie e adagiati sopra il forno di cottura, così che il calore esausto, più dolce di quello di cottura, lentamente portasse via l’umidità, biscottandoli appunto, da qui il nome bis-cotto, cotto due volte.
Nei primi dell’ottocento un farmacista droghiere di nome Prina riscoprì la ricetta e cominciò la vendita del biscottino nella sua farmacia come prodotto ricostituente perché di alto valore energetico ma di facilissima digeribilità.
Novara in quel periodo ebbe un nuovo risorgimento, l’industria cominciava a prolificare, la costruzione del duomo e della cupola dettero uno slancio all’economia cittadina e i dolci entrarono a far parte dei consumi quotidiani e da lì il fiorire di forni che producevano ognuno con la propria ricetta, il Biscottino di Novara.
Tra questi, in un vicoletto del centro cittadino, a due passi da corso Cavour e all’ombra della cupola di San Gaudenzio nel 1852 nacque Camporelli, il laboratorio era all’interno di un cortile in una casa di ringhiera dove tutt’ora continua la produzione completamente artigianale.
Ancora oggi la ricetta è rimasta quella di un tempo, le uova fresche montate con lo zucchero l’aggiunta di sola farina la veloce cottura su carta- da cui vengono staccati manualmente- il loro lento essiccamento, sono tutti i segreti della leggendaria leggerezza del biscottino di Novara. Il risultato è un biscottino leggero e fragrante, ideale per la colazione, ottimo se intinto nel caffè, the o cioccolata, sfizioso per uno spuntino fuori pasto. In cucina è la base migliore per la preparazione di dolci con crema panna o zabaglione.
Se pur il Biscottino di Novara Camporelli come abbiamo visto è un prodotto nato da più di 500 anni, rimane anzi diventa sempre più attuale grazie alla semplicità degli ingredienti, la totale assenza di lattosio (spesso causa di intolleranze), il basso tenore di grassi (meno del 3%) e l’assenza di olii di palma e di altro genere, rendono l’autentico Biscottino di Novara assolutamente in linea con le attuali esigenze del mercato che ricerca costantemente prodotti leggeri e genuini.